se da piazza Cavour di Abbiategrasso prendete la via Ticino e proseguite scendendo nella valle, uscirete dall'abitato e vi troverete ben presto in una bella campagna irrigua, ricca d'acque, in direzione del fiume e del bosco. su questa strada stretta - bellissima ma non sempre percorsa con prudenza dai locali che preferiscono l'auto alla bicicletta - tra vacche al pascolo, campi di mais e piantate, vi troverete a incrociare il Rile, un antico fiume alimentato dalle teste di sette fontanili in territorio di Robecco.
Sul Rile sorgevano fin dal medioevo diversi mulini, alcuni ancora esistenti. Il Molino Comune di Abbiategrasso è già citato in documenti del XIV secolo e deve il suo nome al fatto di essere stato del Comune di Abbiategrasso. E' uno dei rarissimi mulini idraulici ancora in funzione, e macina a pietra i grani dei coltivatori biologici del territorio. Potrete entrare e vi ritroverete improvvisamente in un altro mondo. I due fratelli Bava, ultrasettantenni, sono in grado di ricostruire i denti in legno duro (robinia, consigliano) della enorme ruota dentata in ghisa che trasmette il moto alla macina (devono essere in legno, per non fare troppo rumore). Se hanno tempo e manifesterete curiosità - e solo un sasso rimarrebbe insensibile al luogo) vi racconteranno la storia dei mulini della Valle, i segreti, l'importanza e il mestiere del mugnaio. Giusto per scoprire la differenza, comprate un po' delle loro farine - ottima quella di segale per il pane.
Non sappiamo quando sia diventato proprietà della famiglia Bava: ma auguriamo ai fratelli Bava e al loro figlio, mugnaio appassionato, e al loro mulino meraviglioso una lunga, operosa e felice vita. Attenzione, le coordinate inserite su Google Heart sono sbagliate, il mulino è
Sul Rile sorgevano fin dal medioevo diversi mulini, alcuni ancora esistenti. Il Molino Comune di Abbiategrasso è già citato in documenti del XIV secolo e deve il suo nome al fatto di essere stato del Comune di Abbiategrasso. E' uno dei rarissimi mulini idraulici ancora in funzione, e macina a pietra i grani dei coltivatori biologici del territorio. Potrete entrare e vi ritroverete improvvisamente in un altro mondo. I due fratelli Bava, ultrasettantenni, sono in grado di ricostruire i denti in legno duro (robinia, consigliano) della enorme ruota dentata in ghisa che trasmette il moto alla macina (devono essere in legno, per non fare troppo rumore). Se hanno tempo e manifesterete curiosità - e solo un sasso rimarrebbe insensibile al luogo) vi racconteranno la storia dei mulini della Valle, i segreti, l'importanza e il mestiere del mugnaio. Giusto per scoprire la differenza, comprate un po' delle loro farine - ottima quella di segale per il pane.
Non sappiamo quando sia diventato proprietà della famiglia Bava: ma auguriamo ai fratelli Bava e al loro figlio, mugnaio appassionato, e al loro mulino meraviglioso una lunga, operosa e felice vita. Attenzione, le coordinate inserite su Google Heart sono sbagliate, il mulino è